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Coronavirus e 5G, SMETTIAMOLA!

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    Ve lo ricordate il vostro amico delle superiori che non sapeva dove mettere l'”H” in una semplice frase o quello per cui il trattato di Schengen era una posizione del Kamasutra? Ecco, sono gli stessi che ora cercano di spiegarvi il 5G ed il Coronavirus.


    Coronavirus e 5G – Ormai siamo alla follia più completa, la pandemia c’è e sicuramente non è solo quella del Coronavirus: migliaia di condivisioni, bufale, articoli su domini “telodicoiochelosoetuno.altervista.blogspot.gratis.fake.com” che ricevono migliaia di condivisioni senza nemmeno leggere cosa c’è scritto.

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    La nuova frontiera è proprio questa, il forte collegamento tra Coronavirus e 5G secondo due teorie :

    • secondo la prima teoria il 5G indebolirebbe le difese immunitarie di chi ne è esposto spalancando le porte al contagi
    • il Sars-Cov-2 si servirebbe delle onde elettromagnetiche per comunicare e diffondersi più rapidamente.

    Doppia bufala

    AD OGGI nonostante le moltissime ricerche effettuate, sia in maniera ufficiale che non, NESSUNO è riuscito a dimostrare scientificamente che il 5G, entro i livelli massimi stabiliti dalla legge (61 volt/metro secondo l’Unione Europea, SOLO 6 volt/metro in Italia), sia dannoso per la salute umana.

    La bufala è stata più volte smentita dai maggiori consorzi mondiali tra cui l’International Commission on Non-Ionizing Radiation Protection (Icnirp), che il mese scorso, nel pubblicare le sue ultime linee guida sui campi elettromagnetici («in molti casi fin troppo prudenti»), dopo uno studio durato sette anni ha dichiarato di non aver trovato alcuna prova in tal senso. Naturalmente se un giorno dovesse essere dimostrato l’opposto, lo scenario cambierebbe. Ma la scienza procede fino a prova contraria. E le prove oggi dicono che, entro i limiti previsti, non c’è nulla di cui preoccuparsi.

    Coronavirus e 5g


    La seconda teoria non è mai stata validata. Deriva infatti da uno studio del lontano 2011 di alcuni ricercatori della Northeastern University di Boston e dell’Università di Perugia secondo cui i batteri potrebbero essere in grado di comunicare attraverso segnali elettromagnetici. Ebbene, non solo nel testo – per ovvi motivi – il 5G non viene mai citato e l’ipotesi non è mai stata confermata, ma soprattutto lo studio non parla affatto di virus, bensì, come appena detto, di batteri.


    Coronavirus e 5G : intervengono i social

    Proprio in questi giorni tutti i maggiori social si stanno muovendo a riguardo: tutti i contenuti riguardanti la correlazione ca Coronavirus e 5G partono ovviamente dai social con la solita teoria del complotto che sicuramente non fa bene ai cittadini già fortemente provati dall’epidemia (quella vera).

    Youtube ha cominciato col rimuovere la monetizzazione dei video che parlano di questa correlazione e molti filmanti sono stati esclusi dai risultati di ricerca.

    Tutto nasce da un rapporto del Guardian, secondo cui il segretario alla cultura del Regno Unito, Oliver Dowden, avrebbe tenuto colloqui con Facebook, Twitter e YouTube nel tentativo di rimuovere il materiale cospirativo.

    • Twitter ha iniziato a verificare e sta cancellando i tweet contenenti fake news
    • Facebook ha sviluppato nuovi strumenti per combattere le fake news
    • WhatsApp ha dato il via ad una collaborazione in Italia con Pagella Politica, a cui si può chiedere di verificare se una notizia sul coronavirus letta online o su un quotidiano è vera o falsa
    • AGCOM ha stilato una classifica delle 10 bufale più clamorose diffuse in Italia sul tema.

    Riflessioni personali e l’effetto Dunning -Kruger

    Nei primi anni 2000 ci portavamo dietro gli Startac, i Nokia, gli Alcatel, delle vere e proprie bombe di onde elettromagnetiche che non seguivano nessuna regola, la potenza emanata era 10 volte (e mi tengo anche basso) rispetto a quella di ora perchè la rete di ripetitori era molto meno diffusa di quella attuale. Eppure siamo ancora e sempre qui, nonostante le migliaia e migliaia di ore passate a giocare, chiamare, messaggiare e tutto quello che il mondo dello smartphone e delle connessioni ci ha permesso di fare.

    La condivisione delle Fake News nel 99% dei casi avviene da gente alla ricerca di una rivincita sociale : “Hey guarda, io so questa cosa figa che i poterih fortih non ci dikonoh e tu no!!!11!”. Il problema è che questa stessa gente non sa distinguere una News vera da una Fake, non sa distinguere un dominio vero da uno falso (molte volte si affida a siti hostati su Altervista o Blogspot) e nel 99% dei casi la condivisione sarà piena di errori grammaticali…un classico!


    “Il problema dell’umanità è che gli stupidi sono strasicuri, mentre gli intelligenti sono pieni di dubbi.” Bertrand Russell.


    Coronavirus e 5G, SMETTIAMOLA!
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